Pubblicato il 06/05/17 da Neko Polpo

Multipixel – Horizon: Zero Dawn (PC Edition Re-Release)

Articolo aggiornato per l’edizione PC del 2020, in fondo all’articolo. (NdR)

In alcune redazioni, a volte può succedere che più di una persona abbia tra le mani un determinato titolo, relegando però il compito di recensirlo a soltanto una o due di esse, ma con Horizon: Zero Dawn non era possibile.
Noi di Pixel Flood, invece, ci teniamo a distinguerci anche per le nostre “sparate”, che spaziano da analisi oggettive e professionali a pareri di natura più informale: proprio dalla seconda definizione, nasce Multipixel, una rubrica altamente sperimentale e che potrebbe autodistruggersi qualche secondo dopo la lettura, volta a esporvi  contemporaneamente più di un giudizio su un gioco.
Lo scopo di tutto ciò? Fornire al lettore un quadro generale della situazione senza annoiarlo, dati gli stili di scrittura solitamente diversi e i pareri capaci di cambiare tra un paragrafo e l’altro. Confusionario? Forse, ma dopotutto questo è Pixel Flood e chi lo segue da tempo dovrebbe essersi ormai abituato.
Ma bando alle ciance e si va dritti al punto: come la pensiamo noi su Horizon: Zero Dawn.

Il parere di Ruka

Essendo un titolo che seguo sin dal primo annuncio, nonché uno dei motivi ad avermi convinto all’acquisto di una PS4, dovrebbe essere già chiaro da queste mie prime parole su come la penso riguardo Horizon.
Da fan di lunga data di quello che, almeno sulla carta, doveva essere l’anti-Halo made in Sony, fui più che contento nel sapere che Guerrilla Games stava lavorando a un progetto totalmente differente dal solito sparatutto caciarone, specialmente perché dal terzo capitolo, Killzone iniziava a puzzare di stantio e Shadow Fall non era riuscito a rinvigorire il mio interesse nella caccia agli Helghast.
In un periodo stracolmo di produzioni dozzinali, Horizon: Zero Dawn mi ha ricordato come sono fatti i titoli belli, quelli che dagli sviluppatori ricevono amore oltre che capacità di programmazione: in men che non si dica, Aloy e il suo mondo post-post-apocalittico sono riusciti a catturarmi in primis per l’incredibile realizzazione tecnica del titolo, la quale spinge al limite l’hardware di PS4 senza sacrificare il framerate e poi per un gameplay immediato e appagante.
Se è vero che l’open world di Guerrilla presenta elementi in comune con i colleghi del genere (“torri” da scalare per svelare la mappa, collezionabili sparsi un po’ ovunque e missioni secondarie abbastanza simili tra loro), a renderlo unico ci pensa la “fauna” che lo popola: le Macchine, enormi robot con fattezze animali, sono le protagoniste indiscusse del gioco e il più grande mistero su cui Aloy dovrà far luce.
Ognuna di queste bestie meccaniche ha un comportamento ben distinto, un modo preciso nel rapportarsi con le altre macchine (anche se spesso finisce quasi sempre in una rissa) e punti deboli che dovremo imparare per poter sopravvivere: il combat system è infatti incentrato sugli attacchi a distanza, visto che l’armamentario della protagonista si basa principalmente su archi, fionde e altre rudimentali “bocche da fuoco”.
Sarà quindi necessario in primo luogo osservare i propri nemici analizzandoli col Focus (una sorta di “vista dell’aquila”) per carpirne i punti deboli, poi preparare il terreno con le trappole che si ritengono opportune e solo poi ingaggiare, magari stando nascosti in un cespuglio.
Tutta questa pianificazione è necessaria, poiché Aloy non è esattamente un tank: bastano uno o due attacchi per portarvi alla schermata di game over, tenendo sempre alto il grado di sfida e non riducendo il tutto al solito “premi quadrato per vincere”.
Se siete tra i possessori di PS4, l’ultima fatica dei Guerrilla è praticamente un must, un titolo capace di impegnarvi a lungo (ancor di più per i completisti) e dal gameplay assuefacente che non sacrifica la difficoltà in favore di una maggiore fruibilità, ma che anzi esalta tutte le scelte del giocatore sullo stile di combattimento da intraprendere.
Occhio però: qualora foste in cerca di un’esperienza RPG più profonda, Horizon potrebbe non fare al caso vostro, poiché le sue componenti ruolistiche sono ridotte all’osso e nonostante la possibilità di scegliere tra le opzioni di dialogo durante le cutscene, non avrete nessun modo per cambiare la storia.

horizon zero dawn recensione

Il parere di Ipah

C’è una rossa che tira frecce esplosive ai dinosauri robot dalla groppa di un toro meccanico. Che dire, è una di quelle premesse che dovrebbe farvi dire: “Uoah, mio al lancio!”, ma qui dovremmo essere professionali e quindi preferisco dire: “Uoah, una rossa che tira frecce esplosive ai dinosauri robot, mio al lancio!”.
Sta di fatto che non mi sono pentito neanche per un secondo della scelta, partendo già dal packaging della limited che ho trovato davvero carino. Alla fine i dinosauri, tra l’altro, non sono neanche tanti, per lo più incontreremo “bestie” selvagge più simili a quelle dei giorni nostri, inserite splendidamente nell’ambiente e nelle quali riconosceremo persino i comportamenti delle creature corrispondenti, ognuna con i suoi punti di forza e punti deboli che dovremo imparare a studiare e sfruttare, perché il bello di questo gioco secondo me, più che nell’esplorazione, sta nel brivido della caccia e nel fatto che se non si pianifica l’azione si rischia grosso, dato che quelle cose, se ti mettono le zampe addosso, beh sono cavoli amari.
La trama è particolare: nelle prime battute mi ha lasciato perplesso, mi chiedevo semplicemente come avessero fatto a salvare il mondo dopo il disastro del quale si fa accenno fin da subito, ma nulla di più, poi però, proseguendo con la missione principale si va in un buon crescendo fino a verso la fine, quando vi arriva tutto in faccia come un pugno, ed è magnifico.
Graficamente c’è ben poco da dire, siamo davanti alla cosa più spaventosamente bella mai vista su console, a mani basse: ogni cambio d’ambientazione è un’oretta buona di occhi sgranati davanti allo schermo con la bavetta… sì, anche se togliete Aloy dall’inquadratura, bestie. E neanche meccaniche.
Non siamo davanti alla rivoluzione dell’open world, è tutto già visto, ma qui si fa vedere davvero troppo bene. Horizon è divertente, strategico, pieno di armi e di bestie strane ed è un validissimo motivo per avere una PS4 ed è anche stato il motivo per il quale ho cominciato ad apprezzare fortissimo i Guerrilla perché, pensate un po’, a me Killzone neanche piace.

horizon zero dawn recensione

Il parere di Cathoderay

Ho inseguito Horizon fin dalla sua presentazione, ero curioso di vedere cosa Guerrila Studios fosse in grado di fare fuori da Killzone.
Mettiamola cosi: i dinosauri robotici mi avevano già comprato, il gioco avrebbe potuto anche fare schifo ma ci avrei giocato comunque perché… dinosauri; invece l’aggiunta di una protagonista forte e indipendente, alla faccia del sexism nei videogiochi, che sento dire sempre più spesso, un’ambientazione curata ad arte e una bella storia combinata con delle meccaniche divertenti hanno prepotentemente inserito Aloy nel mio piccolo cuore nero, come una delle protagoniste migliori di questo ultimo periodo videoludico.
Forse la finestra di lancio del gioco non è stata delle migliori dato che si è dovuto scontrare con altri titoli altisonanti nel mese più devastante riguardo le uscite che mi ricordi da 3 anni a questa parte, eppure ha venduto uno sproposito e personalmente trovo che se lo meriti, era da tanto che non vedevo una nuova IP cosi fresca e coraggiosa come Horizon. Per intenderci vi (e mi) pongo qualche domanda: c’è qualcosa di nuovo in Horizon: Zero Dawn? No. Assomiglia molto a Zelda: Breath of the Wild? Direi proprio di no, forse hanno qualche meccanica in comune, io li ho amati entrambi e non capisco perché molti giocatori si sono fatti la guerra per ciò, perché non godere del bello di entrambi? Perdonate il mio divagare, torno in topic.
Horizon non vuole essere rivoluzionario, vuole solo essere un buon gioco, e per quanto mi riguarda ci riesce tranquillamente, a partire dalla sua protagonista: Aloy.
La bella rossa del gioco di Guerrila dimostra di essere molto di più di quello che appare: coraggiosa, intraprendente e a volte testarda, risulta un personaggio convincente a cui ci si affeziona subito, non solo per le sue lentiggini ma anche per come affronta l’intera storia imbastita dai programmatori, la quale scorre liscia non annoiando mai. E se questi non sono due ottimi motivi per comprare il gioco, potrei tranquillamente dire che non ho mai visto niente di cosi bello graficamente prima d’ora: è riuscito a rivaleggiare con lo stesso Uncharted 4 che per me era una delle punte più alte graficamente raggiunte su console da casa.
Guerrila Games ha creato una piccola isola felice sull’ultima console di casa Sony, dove il gioco esclusiva dell’anno è diventato di diritto un ottimo motivo per averla, dimostrando che creare una nuova IP senza inventarsi obbligatoriamente meccaniche nuove ma limando il buono che esiste può essere fatto, complice un mondo abitato da enormi bestie meccaniche da sconfiggere e domare, in una natura selvaggia che regala panorami cosi belli da sembrare veri.

Il parere di Rednek

Dopo numerosi tentativi più o meno falliti nel creare un titolo croccante per davvero, Guerrilla gira pagina: si affida ad un genere diverso e con un titolo accattivante riesce finalmente nell’impresa di deporre un’esclusiva bella massiccia per PlayStation. Cosa mi fa dire: “Sì” a Horizon Zero Dawn? Beh prima di tutto l’ambientazione, un post-apocalittico interessante, supportata da una buona narrazione e ovviamente i mech.
Sono molto contento della gestione dell’universo narrativo di Horizon, una atmosfera fantasy in un mondo che è per certi versi riuscito a rinascere e, cosa più intrigante, mi rende ancora più felice come viene offerta al giocatore: una visione ingenua, ignorante, da parte di un popolo che giustamente ha la sua interpretazione e visione di un mondo che non comprende appieno. La verità è che però Horizon non offre vere novità a livello di gameplay, ma quello che fa è ben realizzato, giocarlo non richiederà particolari processi di apprendimento, ma risulterà abbastanza naturale e si potranno apprezzare numerose features ben incastonate nel sistema di gioco.
Tecnicamente il gioco si difende molto bene, risultando sicuramente uno dei titoli con un comparto grafico di davvero alto livello a girare su PS4, ma non è privo di problemi. Spesso se si cavalca una bestia e si corre in giro velocemente si incappa in caricamenti vari di textures anche in grossi blocchi, cosa che, se non fosse che il titolo gira su console (e quindi viene graziato), su PC sarebbe un problema molto più grave.
Personalmente mi discosto dal comune parere su Aloy: è un personaggio che ha i suoi momenti di gloria, ma che tutto sommato mi lascia parecchio indifferente, non ha saputo donarmi, durante le mie ore di gioco, quel qualcosa di unico che mi sarei aspettato. Detto questo, rimane un personaggio ben gestito a livello narrativo e dal buon design, senza però mai uscire dalla sua persona.
Uno dei fattori che più ho apprezzato del titolo Guerrilla è la gestione dei mech, ovvero la pericolosità e la strategia unica riservata ad ognuno di essi. Tutti i robottoni sono pericolosi, alcuni di più, altri di meno, ma nessuno di essi pecca una carenza di design alle spalle. Con questo intendo che ogni mech ha un suo modo per essere sconfitto in maniera ottimale, e sta al giocatore essere in grado di gestire le proprie risorse per progettare l’approccio adeguato ad ogni circostanza, questa varietà è inoltre rinforzata dalla presenza di un vasto assortimento di mech differenti.
In conclusione, Horizon: Zero Dawn scopre l’acqua calda, ma lo fa nella maniera giusta, con tutti gli elementi nel posto in cui devono essere. Graficamente fa sentire la presenza nel mondo console, pur presentando dei limiti tecnici, limiti che io ho trovato anche in Aloy, che mi pare faccia il compitino ma non di più. Insomma, un must buy per chi ha PS4 a parer mio.

P.S. Basta paragonarlo a Zelda perché i due giochi non hanno nulla a che fare tra loro se non per il genere, e sinceramente nessuno dei due ha inventato niente di nuovo.

Il parere di RickyAll (Edizione PC)

Mi trovo in questo spazio (circa 3 anni dopo la release del titolo per PlayStation 4) per parlarvi brevemente della recente edizione PC del titolo made in Guerrilla Games.

Ora: non mi soffermerò certamente sui dettagli di trama, di gameplay e delle tematiche che circondano l’universo post-apocalittico in cui impersoneremo la nostra alter ego Aloy, visto che, beh… Le persone qui sopra ne sanno certamente più di me, avendo affrontato le avventure della amazzone dai capelli rossi sin dalla release del 2017. In sostanza: se state cercando qualcuno che vi parli del gioco in sé per sé, scrollate la pagina più in alto.

Voglio sicuramente soffermarmi però sui dettagli più tecnici della release PC di Horizon: Zero Dawn, in particolar modo sulla qualità del porting stesso: purtroppo la nostra esperienza non è stata delle migliori. Il cruccio maggiore che abbiamo nei confronti di questa edizione sono indubbiamente i costanti e incredibilmente fastidiosi cali di framerate che hanno piagato la nostra esperienza di gioco.

Dico nostra per un motivo, non sto utilizzando il plurale maiestatis: considerato che il mio hardware non è di certo all’avanguardia della tecnica (si parla di un PC che si poteva considerare di fascia media nel 2016) mi sono confrontato con altri redattori che hanno hardware decisamente più performante e moderno del mio (leggasi Ryzen 7 3800X e Nvidia Geforce RTX 2070 Super) e il risultato è il medesimo: sia con un hardware “debole” a dettagli bassi che con delle componenti “potenti” con dettagli medio-alti abbiamo riscontrato freeze causati dal crollo del framerate di circa 20 FPS. In entrambi i casi, poco importa il framerate iniziale: sia che si parta con 40 frame (a fatica) con il mio PC d’annata sia con 70 FPS hardware più moderno, un calo di 20 frame nel giro di mezzo secondo causa fastidiosi e importanti freeze soprattutto nelle aree di gioco più aperte e nelle scene più concitate.

Guerrilla si sta impegnando non poco per riuscire a risolvere questi problemi, ed ha già rilasciato alcune patch al riguardo, ma non ci sono stati sostanziali miglioramenti fino ad oggi. Se posso dire la mia al riguardo, purtroppo probabilmente ciò smaschera una certa inesperienza del team olandese con l’infrastruttura PC, cosa che, purtroppo, mi è capitato di incontrare molto spesso in tanti port da console a PC.

Il gioco in sé rimane indubbiamente valido, ma… Preparatevi a qualche piccola incertezza nel comparto tecnico, a meno che non abbiate una macchina veramente allo stato dell’arte.

NekoPolpo - Biografia