Pubblicato il 14/11/15 da Neko Polpo

StarCraft II: Legacy of the Void – La mia vita per Aiur!

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Diavolo, era ora!”, esclamerebbe un caro amico confederato con l’abitudine di fumare sigari: dopo anni, con Legacy of the Void si mette la parola fine alla famosa saga Blizzard cominciata nel ’98 con il primo StarCraft.

Se, per caso, negli ultimi vent’anni aveste vissuto nel settore Koprulu e non aveste idea di cosa sia StarCraft, vi dirò in pochissime parole che si tratta di un RTS fantascientifico la cui trama segue le vicende di tre diverse razze: i Terran, semplici umani dalle tecnologie appena più avanzate delle nostre, gli Zerg, bioschifi spaziali dall’insaziabile fame e i Protoss, misteriosa razza dai poteri psionici. Legacy of the Void invece è l’ultima espansione standalone della saga. Se nei primi due capitoli di StarCraft II abbiamo preso il controllo di Terran e Zerg, ora è il turno dei Protoss, capitanati dal giovane gerarca Artanis.

Occhi verdi, maschera orribile, non so chi sia ma pare imponente e possibilmente cattivo.
Lui.

Partire dalla trama mi sembra il modo migliore per parlare di questo StarCraft. Senza fare alcuno spoiler posso dirvi che con quest’ultima espansione si mette finalmente la parola fine a tutte le questioni che sono state aperte in questi lunghissimi vent’anni. I Protoss sono sicuramente la migliore scelta per chiudere il ciclo, sono una razza antica e come tale ci permette di riflettere sulle più antiche realtà del settore Koprulu. Come al solito, non potendo parlare apertamente della storia, posso parlare delle emozioni che essa mi ha suscitato. Giocando a Legacy of the Void ho sentito tutta la sofferenza di ogni sacrificio che i Protoss hanno fatto finora e che sono ancora costretti a fare. Ho sentito un affetto quasi fraterno per il giovane gerarca Artanis, costretto a condurre un popolo non solo militarmente ma a guidarlo anche nella crescita, nella rivalutazione delle proprie tradizioni, nell’affacciarsi ad un universo da cui ha ancora da imparare.

Nel crescendo della sua trama Legacy of the Void è un climax perfetto che ha il suo culmine a metà, scivola lentamente in qualche piccola missione di routine e poi esplode in un finale sfavillante e pieno di emozioni. Vi basti sapere che ho giocato l’ultima missione trattenendo a stento delle lacrime che sono uscite fuori con l’eccellente finale. Lacrime vere, di quelle che ti bagnano le mani quando le asciughi.
La storia raccontata è la somma perfetta di tutti gli addendi che StarCraft aveva messo in campo fin ora, ha gli ultimi colpi di scena da sparare e lo fa senza stravolgere, senza cercarli per forza, posizionandoli li dove è bene che stiano perché risultino coerenti e per nulla scontati.

Alcune fasi possono risultare giusto un po' confusionarie.
Alcune fasi possono risultare giusto un po’ confusionarie.

Ma StarCraft non è un libro e finora ho parlato solo della trama, quindi è bene parlare del gioco. La formula dell’RTS non cambia e continua a funzionare bene come ha funzionato fino ad oggi, con ogni missione intervallata da alcuni intermezzi che vi permetteranno di parlare con i personaggi presenti dentro la Lancia di Adun, la vostra nave spaziale, e di fare alcune scelte per le battaglie successive.
Ci sono, fondamentalmente, due sale importanti all’interno della nave.

La prima è quella del Concilio di Guerra, dove vi sarà possibile scegliere quale tipo di soldati portare con voi in missione, potrete quindi decidere una di tre varianti per ogni truppa disponibile in gioco. Ad esempio potrete decidere di portare con voi i classici persecutori, oppure rispolverare i vecchi dragoni tornati dal primo StarCraft o ancora sostituirli con le nuovissime Adepte Protoss, capaci di indebolire gli avversari prima di teletrasportarvisi addosso. Le truppe non saranno caratterizzate solamente per le differenti abilità, ma ognuna appartiene ad una differente fazione Protoss, a testimonianza della cura che è stata messa nella caratterizzazione di questa antica razza.

L’altra funzione importante della Lancia di Adun è quella collegata al suo Nucleo Solare: in questo menù vi sarà permesso di collocare una risorsa che acquisterete risolvendo obiettivi opzionali, la solarite, per fornirvi utili bonus in battaglia. Si va dagli assimilatori che recuperano gas vespene senza bisogno di sonde per raccoglierlo, fino a bombardamenti aerei in zone della mappa da voi indicate.

Qui potete scegliere come disporre la vostra Solarite
Qui potete scegliere come disporre la vostra solarite.

La nuova campagna non è comunque l’unica aggiunta di Legacy of the Void al pacchetto di Starcraft II, il comparto multiplayer si arricchisce di nuove unità. Senza stare troppo a descriverle, vi basti sapere che costringono il giocatore a una migliore gestione di posizioni e abilità singole delle truppe in battaglia e ad una conseguente sempre maggiore abilità con le innumerevoli scorciatoie di tastiera. Il tutto sempre con un buon equilibrio fra le varie razze, limitandosi ad arricchire il comparto competitivo di quello che è attualmente il più impegnativo degli eSports.

Nuova gradita aggiunta è la modalità Arconte, giocabile solamente in gruppo con un amico, in cui vi sarà richiesto di gestire in due una singola base. Questo potrà portare a simpatici siparietti in cui entrambi indicano alle stesse unità di raggiungere due luoghi diversi nello stesso momento, ma se giocato da due giocatori competenti e in collaborazione fra di loro permetterà di gestire al meglio ogni parte della base. Senza dimenticare comunque di un possibile utilizzo della modalità, da parte di giocatori più esperti, come addestramento per introdurre i neofiti nell’ostico mondo del multiplayer online.

Artanis e Raynor in Vuoto Abominevole, schermata.
Io e il buon Cathoderay ci prepariamo ad una bella missione coop.

L’ultima novità sono le missioni cooperative. Diverse dalle semplici schermaglie contro l’IA, queste ci chiederanno di selezionare uno fra 6 eroi disponibili e insieme ad un altro risolvere delle missioni con differenti obiettivi, si passa dal fermare convogli al difendere templi. I vari eroi sono caratterizzati da abilità e da unità diverse. Se ad esempio volete giocare con gli Zerg avrete accesso a Kerrigan o Zagara, la prima potrà evocare Idralische e Mutalische, la seconda Aberrazioni e Corruttori. Stessa cosa se sceglierete Artanis o Vorazun, il primo potrà usare la Lancia di Adun per scopi più offensivi, l’altra per occultare le vostre truppe. I vari personaggi, inoltre, acquisteranno nuovi poteri man mano che li userete, salendo di livello e sbloccando nuove unità e abilità, cosa che vi permetterà di affrontare i livelli di difficoltà più alti delle missioni stesse.

Legacy of the Void è, in tutto e per tutto, la perfetta conclusione della saga di StarCraft II, con un finale da far accapponare la pelle e una campagna divertente, dinamica, sempre varia e che vi farà restare attaccati allo schermo per troppe ore consecutivamente. Se siete già in possesso delle altre due espansioni è un must have assoluto, se vi intrigano gli RTS sappiate che con StarCraft vi ritrovate di fronte ad uno dei re assoluti del genere e se non vi siete mai interessati al genere dovreste comunque dargli una possibilità, a me neanche piacevano gli strategici prima di ritrovarmi a gridare, a pieni polmoni e con il braccio alzato: la mia vita per Aiur!

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