Pubblicato il 14/08/15 da Samuel Castagnetti

Mirror’s Edge Catalyst Anteprima Gamescom 2015

EA si è presentata alla Gamescom 2015 con una lineup davvero forte: tra i classici sportivi, e Battlefront con due modalità giocabili, campeggia con orgoglio il booth di Mirror’s Edge Catalyst.

Ma come ci è sembrato il secondo capitolo della saga che vede Faith, leggiadra e agile runner, come protagonista? il rispostone è: bello, ma poco convincente a tutto tondo. Questo significa che il gioco poggia su basi solide sia tecnicamente, con l’utilizzo del Frostbyte come engine, e anche dal punto di vista del gameplay, arrivando comunque come sequel ad un capitolo precedente. Durante l’hands-on ho provato tre diversi tipi di missione: la classica corsa, dove bisogna percorrere una distanza stabilita nel minor tempo possibile, una modalità più votata al combattimento e la modalità hack the billboard, dove si deve semplicemente hackare un cartellone pubblicitario, una volta raggiunto. La demo conteneva anche un pacco nascosto che non ho avuto grossi problemi a trovare (ma si è trattato anche di una buona dose di culo).
Le note dolenti però arrivano dopo. Per quanto solido, il gameplay potrebbe risultare un po’ monotono (a buttarla li proprio senza saper nè leggere nè scrivere: un Assassin’s Creed senza città storiche…). È vero, le differenze sono tante etc. ma la base di navigazione di un ambiente open world basato sull’agilità del protagonista è simile per certi versi, e a mio parere Mirror’s Edge Catalyst non offre una varietà di gameplay sufficiente da giustificarne il tempo speso fuori dalla campagna, e potrebbe annoiare in fretta e inesorabilmente.
In conclusione il titolo EA di certo molto atteso non sarà probabilmente una delusione per i fan, ma i rischi a livello di varietà nel gameplay sono molti.

Rednek - Biografia

C'e' poco da dire, chi non sceglie Charmander come starter chiede arroganza, chi fa l'ingegnere su Guns of Icarus chiede arroganza, i programmatori di Asmandez pretendono che l'arroganza si abbatta su di loro. Non ho detto nulla di me stesso o forse, perche' mi arrogo il diritto di non farlo.