Pubblicato il 17/01/17 da Cathoderay

Quando i Q*bert fanno “@!#?@!” – Editoriale critico, fine 2016

Gli ultimi mesi di questo anno sono stati particolari per il mondo dei videogiochi, quindi mi sono soffermato a ripensare a tutte le cose che negli ultimi mesi mi hanno fatto alzare più di una volta il sopracciglio.

Partiamo in pompa magna con il Nintendo Classic Mini: NES, POTENTISSIMA MACCHINA DI FEELS che ha macinato un sacco di danari in pochissimo tempo, perché i ricordi -si sa- vendono tantissimo… Peccato che alla grande N si siano dimenticati il cavo del pad in fabbrica, dato che neanche quello originale era lungo 20 cm; non c’è dentro l’alimentatore ma soltanto un cavetto mini USB, quindi lo dobbiamo alimentare noi con mezzi empirici; la scelta dei giochi è bizzarra se non addirittura discutibile, perché più vicina ai titoli giocati dai ragazzi americani che a quelli europei, lasciando fuori titoli come Castlevania 3 o altri Mega Man ma ospitando cose tipo Tecmo Bowl… Perchè?
Però quando vedi questo piccoletto puoi solo abbracciarlo, far partire Super Mario Bros. 3 e tutto si ferma… Bravi, tipi della Nintendo, ci avete fregato con il lacrimone un’altra volta.

Nintendo Classic Mini: NES
Nintendo Classic Mini: NES

Tuttavia pare che Nintendo avesse previsto che la gente prima o poi avrebbe bucato quello che sostanzialmente è un emulatore con un NES intorno e mentre nel mondo la gente festosa pare aggiungere quei 30 giochi in più che rendono la console ancora più nostalgica e da lacrime vere, Nintendo si muove in anticipo inserendo un messaggio nascosto nel codice dove chiede per favore di lasciare tutto come è stato fatto, perché creare il Nintendo Classic Mini: NES ha richiesto tanto tempo… Big N, perché mi fai arrabbiare cosi? Io ti voglio bene, ma devi smetterla di mungerci come mucche nostalgiche ogni volta, perché il Mini NES è una roba creata in 5 minuti, e ne avete venduti talmente tanti che tuttora non riuscite a stare dietro alla richiesta; diciamo che metterci anche solo 10 giochi in più non sarebbe stato male, dato che quelle ROM lì ce le avete fatte pagare tutte a peso d’oro durante gli ultimi anni… A dirla tutta, avendo le cartucce dei giochi, io dovrei averli gratis, no? No, eh? Va bene, ci ho provato…

Passiamo ai seguiti che non mi aspettavo, dato che ultimamente pare che se esci con un nuovo brand devi per forza trasformarlo in una trilogia o non se ne fa niente: un esempio valido è Lost Planet di Capcom di qualche anno fa, con un primo episodio ottimo, un secondo tutto multiplayer talmente debole da arrivare a costare 10 euro nel giro di 6 mesi, e con un terzo episodio MEH, che fa pensare che forse era meglio fermarsi prima; tutto questo per farvi capire che molto spesso vedo annunciati seguiti che non pensavo uscissero, e negli esempi che sto per farvi uno è stato una piacevolissima sorpresa, mentre l’altro me lo sono già dimenticato.

Dishonored 2 è stato poco reclamizzato da Bethesda stessa, forse per paura di creare aspettative troppo alte, forse perché non credevano fino in fondo nel loro brand, sfornando un gioco ben al di sopra delle aspettative di chiunque; avevamo avuto un’idea della bontà del titolo in Gamescom, ma il risultato finale dimostra che i ragazzi di Arkane Studios sanno cosa fanno e lo fanno bene, al contrario di Watch Dogs 2, che -boh- è uscito… E niente, è uscito… Troppo astio verso questo titolo? La mia è più indifferenza: Ubisoft poteva prendere il buono seminato nel capitolo precedente, scrollarsi di dosso il wannabe Assassin’s Creed e creare qualcosa di meraviglioso, e invece abbiamo un hacker con lo swag, con la trama abbozzata e un mood generale tremendo, che affogano un gameplay divertente ma non particolarmente innovativo; insomma, il sequel che nessuno si aspettava è andato bene, mentre quello che sembrava essere promettente ha fatto un tuffo diretto nel paese dei giochi dimenticati e ne rimango stupito, dato che Ubisoft ha investito parecchi sforzi in questo nuovo brand.

Watch Dogs, levati di mezzo: il Corvo è fra noi.

Non paga di seguiti che era meglio non seguitare -almeno non in questo modo- Ubisoft a tradimento fa uscire Steep, un gioco di sci/snowboard che non ha praticamente considerato nessuno ma che in realtà tenta di far tornare in vita un genere morto e sepolto dai tempi di SSX su PlayStation 2… Ci riesce anche bene e il gioco si meriterebbe un seguito con dei miglioramenti, ma purtroppo ho idea che finirà in un dimenticatoio assolutamente immeritato.

Final Fantasy XV invece mi è piaciuto, non ho ancora capito come sia possibile, perché io odio i JRPG da sempre. Invece questo gioco, col mood del viaggio e dell’amicizia bella, mi ha conquistato; certamente poi si perde la trama per strada e non ho ben capito cosa stesse succedendo durante tutta l’ultima parte del gioco, ma poiché mi ci ha fatto spendere 30 ore è un titolo con cui pochi giochi di quel genere possono rivaleggiare, e non ci avrei scommesso i pochi soldi che ho… Ben fatto, Square Enix, davvero ben fatto, beccati una pacca sulla spalla.

Brofist Simulator 2k16

Ecco un altro titolo che non mi sarei mai aspettato uscisse, sarà che sono passati mille anni dal suo annuncio, ma alla fine The Last Guardian ci degna della sua presenza su PlayStation 4: un titolo controverso che sembrava destinato a non uscire e poi si è rivelato bello come mi aspettavo da almeno 10 anni, ma con dei bug grossi come pugni che vanno fastidiosamente a minare un gameplay davvero delizioso; ora mi chiedo per quale motivo, se il gioco è stato rimandato un sacco di volte per essere sistemato, cambiato, adattato per altre piattaforme, non ci sia stato tempo di fare un po’ di test per evitare questo inferno di telecamere e bambini che corrono male? Capisco i tempi di produzione che esigono a un certo punto l’uscita del gioco qualunque cosa succeda, ma davvero in tutto questo tempo non si poteva fare di meglio? Forse sono ingenuo io che spero ancora che un gioco all’uscita sia stato almeno controllato qualche volta, dato che ormai sono i giocatori i veri beta tester delle case, ma magari evitare di rendere il proprio gioco un’esperienza frustrante potrebbe aiutare a vendere meglio, non trovate?

10 anni. Il risultato? Speravo migliore.

Dal canto loro, Microsoft e Xbox hanno deciso che mi devono far piangere lacrime di sangue negli ultimi anni: ho amato le console di Microsoft e vedere la situazione di Xbox One cosi strana e incerta mi fa specie, come se il lavoro meraviglioso fatto sulla Xbox 360 e ancor prima fosse stato spazzato via da cattivo marketing e cattiva comunicazione, e le esclusive sempre più esigue giocabili anche su PC non hanno aiutato a rimettere in piedi la terza scatola da gioco della casa di Redmond.
Ho appena letto che uno dei giochi che tutti i fan di casa Microsoft aspettavano di più, ovvero Scalebound, è stato cancellato… Certo, come sappiamo bene in questa industria potrebbe resuscitare magari in seno a mamma Sony, che decisamente ha soldini da spendere per delle esclusive, ma un’altra esclusiva per Xbox One che se ne va, e per giunta di questo peso, è un bel colpo.
Calcoliamo che da quando Phil Spencer si è seduto sulla poltrona del comandante ci erano state promesse valanghe di giochi e invece di esclusive ne abbiamo poche: quelle rimaste sul piatto attualmente non mi fanno credere in un 2017 con i botti (stiamo parlando di cose come Halo Wars 2, Crackdown 3, State of Decay 2, Sea of thieves, insomma tutti seguiti, tra cui Crackdown 3 che pensavo fosse finito nell’oblio da quanto poco se ne parlava). Rimane il Mare dei pirati che vedo bene come brand di appoggio e non di punta, ma queste sono solo mie personali opinioni, sia chiaro.

All around me are familiar faces…

E poi torniamo nuovamente a Nintendo, che ha appena presentato ufficialmente la sua nuova console: Switch. L’idea di base è geniale, chi non vorrebbe portarsi in giro una console discretamente potente per poi tornare a casa e completare la partita sul proprio televisore? L’hardware è affascinante, anche se -come sempre- Nintendo preferisce rimanere in disparte e non fare il terzo incomodo nella guerra di console, e questo sinceramente mi sta stufando: fino ai tempi del GameCube la casa di Kyoto ha cercato di dare la propria Nintendo difference applicandola a console che cercavano di sfruttare anche la potenza bruta e che fossero sicuramente rivali delle controparti Sega, Sony, Microsoft; dalla Wii in avanti si è scelto di essere sempre presenti con un hardware diverso da quello dei competitor, di scegliere sempre qualcosa di alternativo per conquistare una fetta di mercato completamente diversa, un po’ gli affezionati dei prodotti Nintendo, un po’ le famigliole, un po’ i casual gamers.

Dopo il mezzo flop di Wii U, a mio parere Nintendo oltre a mantenere le proprie differenze dal resto del mercato avrebbe dovuto mostrare anche i muscoli, per offrire un’alternativa a un utente finale che deve essere indeciso tra PlayStation 4, Xbox One e Switch, e invece Switch soffrirà in parte per la mancanza di titoli in data di uscita, in parte perché il prezzo di lancio è alto; Nintendo sembra ancora una volta accontentarsi di essere la seconda console di casa, e sinceramente nonostante Switch mi affascini tanto vorrei che questo trend finisse.

Bene, ma non benissimo.

Finito questo piccolo sfogo sui giochi degli ultimi mesi passo la palla a voi. Cosa vi ha fatto alzare il sopracciglio nell’ultimo periodo? E perché?

Cathoderay - Biografia

Pare che io sia l'entropia videoludica.