Pubblicato il 05/05/15 da Neko Polpo

Killing Floor 2: prime impressioni

Si è fatto attendere, non c’è che dire. Ha generato violentissimo hype nei cultori del suo predecessore. Ha sbaragliato ogni aspettativa, nonostante un lancio non proprio perfetto. Killing Floor 2 si preannuncia essere l’incarnazione (per ora) definitiva del brutale brand sviluppato dalla georgiana Tripwire Interactive, software house conosciuta principalmente per l’acclamato Red Orchestra 2. In quest’anteprima potrete leggere di come i programmatori siano riusciti a migliorare la formula di base, che tuttavia rimane invariata in alcune sue componenti, con tutti i pregi e difetti che ne conseguono. Quel che ne risulta è un prodotto fresco tanto per i nuovi arrivati quanto per i veterani del primo capitolo, che non faticheranno nel sentirsi nuovamente a casa.

È stata posta grande cura nella realizzazione delle armi: basti pensare che ogni animazione di ricarica è stata sviluppata in 200 fotogrammi !
È stata posta grande cura nella realizzazione delle armi: ogni animazione ha 200 fotogrammi.

Avviato il gioco, la prima cosa che salta all’occhio è senz’altro il restyling totale dei menu, ora più stilosi e funzionali, ma sempre in linea col contesto. Ha fatto passi in avanti anche la gestione delle classi, ora selezionabili anche dal menu principale, in modo da organizzarsi al meglio ancor prima di cercare una partita. Appurato il ritorno di quattro dei sette perk presenti nel titolo originale (tornano Berserker, Commando, Medic e Support, mentre mancano all’appello Demolition, Firebug e Sharpshooter) e customizzato il proprio avatar, si è pronti ad affidarsi al matchmaking o scegliere un server dalla lista, per poi scendere in campo contro le orde di abomini che infestano ogni centimetro quadrato delle tre mappe che la versione Early Access mette a disposizione.

Sarà l'early access, ma per ora la personalizzazione lascia abbastanza a desiderare.
Sarà l’Early Access, ma per ora la personalizzazione lascia abbastanza a desiderare.

Una volta iniziata la partita, è davvero impossibile non notare il magistrale utilizzo che è stato fatto dell’Unreal Engine 3: a modelli poligonali di ottima fattura vengono accompagnate texture dettagliate e pulite, il tutto contornato dallo splendido sistema d’illuminazione, che più che un orpello grafico, è un vero e proprio elemento del gameplay. Come nel predecessore infatti, ci ritroveremo a far fronte alle ondate di Zed che il gioco ci riverserà addosso, magari accompagnati dai “fratelloni” come ad esempio l’Husk e il Fleshpound, cuccioloni che il giocatore di vecchia data ha imparato ad odiare nel primo titolo. A differenza del primo Killing Floor però, l’ambiente si rivela molto più interattivo e gran parte delle suppellettili visibili su schermo sono a portata di cannone: tra queste spiccano indubbiamente le luci che, una volta spente a suon di piombo, possono far calare il buio più totale. E fidatevi: combattere le bestiacce basandosi solo sulla limitata portata e durata della piccola torcia montata sull’arma è un’esperienza da dimenticare. Menzione d’onore va al M.E.A.T. System, Massive Evisceration And Trauma, che munisce ogni singolo Zed di ben 19 punti di smembramento, garantendo una fisicità eccezionale per i colpi assestati, con brandelli di carne e organi che volano a destra e a manca, il tutto enfatizzato dagli splendidi rallenty che tornano anche in questo capitolo.

La situazione vi sembra incasinata ? Può diventare molto peggio.
La situazione vi sembra incasinata? Può diventare molto peggio.

Parlando di magagne, le uniche di cui posso far nota son quelle di natura contenutistica: sebbene l’Early Access venga venduto sullo store Steam al prezzo non esorbitante di 19,99€ per la versione standard e 24,99€ per la Digital Deluxe, data appunto la sua natura di beta, presenta giusto tre stage ed una singola modalità che alla lunga possono risultare ripetitivi. A salvare leggermente il titolo dal baratro del loop ci pensano i diversi livelli di difficoltà che non solo rendono gli Zed più feroci e difficili da abbattere, ma li muniscono di nuove letali abilità. Nonostante sia ancora troppo presto per esprimere un giudizio completo, mi sento di consigliare vivamente l’acquisto a tutti coloro che hanno apprezzato il primo capitolo e che avessero voglia di aria fresca in un panorama ormai dominato dal trito e ritrito. Ah, ho scritto “fresca”? Pardon, intendevo “putrida”.

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