Pubblicato il 07/06/16 da Cathoderay

Uncharted 4: Fine di un ladro – How long can a man be strong?

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Che Nathan Drake negli anni abbia dimostrato di essere un portabandiera delle esclusive Sony è indubbio. Forte dell’assenza della bella Lara Croft per qualche anno, si è imposto nei cuori dei giocatori Sony senza fatica grazie all’ottimo lavoro dei Naughty Dog, genitori oltre che di Uncharted anche di cosucce come The Last of Us e Crash Bandicoot, tanto per sottolineare presente e passato di questi talentuosi ragazzi.

Il quarto e ultimo capitolo della saga dell’Indiana Jones delle console Sony è stata una delle esclusive più attese dai fan fin dal suo primo annuncio, e l’hype cresciuto attorno a questo titolo non ha fatto che aumentare fino a qualche settimana fa, quando finalmente i giocatori di tutto il mondo hanno potuto metterci le mani sopra e dissipare ogni minimo dubbio perché l’ultimo capitolo di questa saga è meraviglioso, bellissimo, una gran figata!

La grafica di Uncharted 4 è la prima cosa che salta all’occhio, maestosa, splendida e esagerata, senza dubbio una delle cose più belle mai viste su questa generazione di console, da lasciare a bocca aperta. Si sa che di sola grafica non vive il giocatore ma in questo caso merita di essere elogiata senza troppi problemi perché il lavoro svolto da questo punto di vista è pazzesco, dall’illuminazione degli ambienti agli effetti di luci passando per l’acqua e tutto quello che un occhio attento osserva in questi casi. Il gioco Naughty Dog non si fa scrupoli nel mettervi di fronte ad ambientazioni strabilianti che nulla hanno da invidiare a certe cartoline di paesaggi esotici viste su internet, ed è impossibile non rimanerne affascinati.

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Ci sono altri posti per fare esercizio Nathan!

Le meccaniche ormai collaudate negli altri capitoli di Uncharted tornano anche in questo quarto episodio migliorandosi notevolmente. Le scalate, ad esempio, sono molto più ragionate e più di una volta dovrete tornare indietro per trovare qualche appiglio che vi era sfuggito a una prima occhiata, rendendo il tutto molto più divertente.

L’inserimento di livelli molto più grandi ed esplorabili dà nuova linfa alle avventure di Nathan e soci, permettendoci di trovare tante strade diverse per arrivare al capitolo successivo e invogliando il giocatore a esplorare e a cercare i tesori, mentre le sequenze di combattimento che intervallano non sono mai noiose ma sempre perfettamente integrate nella trama.

Se nei capitoli precedenti l’equilibrio tra sparatorie e scalate ogni tanto andava a farsi benedire, obbligandoci a lunghe sessioni di emulazione di Messner, qui il tutto è stato ragionato in maniera impeccabile, con l’aggiunta di sezioni sui veicoli per dare quella varietà che mancava in un titolo di questo calibro.

Le sezioni con la jeep e il verricello sono una delle cose più divertenti di tutto il gioco e sono perfettamente inserite nel contesto narrativo, regalando una trama sempre scorrevole e avvincente, che non è una cosa da poco di questi tempi.

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Un’allegra gita in Madagascar.

Il comparto sonoro è come sempre molto ispirato, con brani bellissimi che sottolineano ogni passaggio dell’avventura di Nathan e accompagnano il giocatore fino alla fine, rimanendo spesso ben ancorate nella mente del giocatore, anche nei ricordi durante i giorni successivi alla fine del gioco, e lasciando quel senso di malinconia che solo il finale di una grande saga può dare.

Perché sì, questo è l’ultimo capitolo, (anche se sappiamo bene che spesso l’industria videoludica ama resuscitare serie concluse) e va chiuso in grande stile, senza rimpianti per quello che probabilmente mancherà a tantissimi giocatori negli anni a venire, perché Uncharted è diventato un marchio di fabbrica per gli affezionati di casa Sony delle ultime generazioni e a volte è davvero difficile separarsi cosi da un amico con cui si è condiviso cosi tante avventure.

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Mi mancherai, amico mio.

Spendo qualche parola per parlare del multiplayer, un’altra delle chicche di questo ultimo capitolo di Uncharted. Se nel terzo episodio la modalità online era carina ma priva di mordente, qui abbiamo un paio di innovazioni che rendono il tutto più frenetico e divertente!

Il rampino, ad esempio, oltre a permettervi di arrampicare e procedere nel gioco principale, vi permetterà di dare vita a sparatorie online degne del miglior film di azione anni ’80, una cosa a metà tra Indiana Jones e Rambo, praticamente.

Oltre a questo aggiungete l’utilizzo di alcuni tipi di “poteri” recuperabili nelle varie locazioni e avrete un’idea di quello che vi aspetterà se deciderete di scontrarvi con altri giocatori nei panni di qualche impavido cacciatore di tesori, regalandovi parecchie ore di divertimento.

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Vengo a prendervi!

In conclusione, siamo davanti a qualcosa di davvero granitico per la console di casa Sony, un gioco rifinito in ogni minimo dettaglio e programmato con tantissimo cuore, vero esempio di come dovrebbe essere un’esclusiva per una console che sposta le vendite, che rimane nel cuore dei giocatori, che lascia senza fiato alla prima occhiata, se avete una PlayStation 4 dovete avere questo gioco, se stavate pensando di comprare un PlayStation 4 invece, beh, compratela con Uncharted 4.

L’avventura vale davvero il prezzo del biglietto, anche se probabilmente vi lascerà la malinconia nel cuore.

Se sentite il richiamo dell’avventura e volete unirvi a Nathan Drake nelle sue mirabolanti avventure, potete trovare Uncharted 4 a queste coordinate.

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Addio e grazie per tutto il pesce.

unch4_premi

  • Grafica allucinante
  • Personaggi splendidi
  • Storia meravigliosa
  • Multiplayer divertente

 

  • Prima o poi finisce
  • Lascia un senso di vuoto


 

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Cathoderay - Biografia

Pare che io sia l'entropia videoludica.

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