Pubblicato il 08/01/15 da Samuel Castagnetti

Lords of the Fallen: i paragoni scomodi

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Tante promesse e tante botte preannunciavano l’arrivo di Lords of the Fallen, uscito ormai qualche mese fa. Oggi finalmente abbiamo pronta la recensione  del titolo di CI Games. Premetto subito che questo titolo verrà per forza di cose paragonato con il noto Dark Souls, ma sarà fatto con le dovute precauzioni e con la giusta dose di riferimenti.

Lords of the bonfire

Il gameplay base di Lords of the Fallen ricorda molto quello della serie Souls: nemici poco permissivi, cauto dosaggio dei propri attacchi, schivate, parate e quant’altro. C’è una buona varietà di nemici, alcuni facili da battere, altri sproporzionatamente più forti rispetto ai primi. Questo dislivello non porta necessariamente alla morte, ma capita spesso che ci si trovi di fronte ad un nemico che sembra centrare poco con il setting in cui è, perchè pare essere destinato ad essere battuto a livelli più elevati del nostro personaggio. Anche i nemici più semplici da sconfiggere presentano comunque moveset interessanti. Il gioco porta il giocatore a muoversi su un tracciato piuttosto lineare, costellato di tanto in tanto da “pietre di salvataggio” che fanno le veci dei bonfire della serie Souls. Come nel primo Dark Souls, vi si possono aumentare le proprie caratteristiche e imparare skill o magie. Il giocatore ha a disposizione un numero limitato di pozioni curative: anche qui una strizzatina d’occhio alle Fiaschette Estus. La “pietra checkpoint” diminuisce di una pozione curativa ogni volta che ci fermiamo a curarci nel corso della stessa vita, resettandosi una volta che il giocatore muore. Anche in questo caso, fermarci al checkpoint farà tornare nuovamente i nemici nella zona.

Lords of the Fallen

Boss

I boss sono un elemento fondamentale nel prodotto di CI Games, offrendo una buona sfida e varietà. Uno dei primi trailer del gioco sottolineava come fosse fondamentale imparare i moveset dei boss per poter proseguire nel gioco, questo tuttavia è vero solo parzialmente: i boss di Lords of the Fallen hanno infatti tutti gli stadi ben delineati sulla loro barra della vita e il moveset cambia una volta che tale barra scende sotto un determinato valore. Alcuni boss sono ostici e mi sono effettivamente trovato a constatare la veridicità del trailer, in modo tale da trovare la strategia migliore per poterli abbattere, ma molti dei boss presentano una sfida non troppo complicata. Ma attenzione: quando dico una sfida non troppo complicata intendo per chi ha esperienza con questo tipo di giochi e complessità di gameplay. Non è che il primo pischello arriva e fa sfracelli: è pur sempre un livello di sfida alto per la media dei giochi tripla A.

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Sfoggio

A livello stilistico Lords of the Fallen non dispiace, offrendo a mio parere una grafica gradevolissima che, seppur non a livelli stellari, è adeguata e funzionale per le piattaforme su cui gira. La direzione artistica in sé non è malvagia e ricorda alcuni giochi della generazione della PS2 e Xbox, ma in chiave moderna. Non ho riscontrato particolari problemi di framerate. Il comparto audio è eccellente, ma come la controparte video non ha picchi particolari sia nel bene che nel male. In sunto, il prodotto di CI Games non è mai fuori luogo e fa sfoggio delle sue qualità audio/video regalando anche momenti spettacolari ma senza mai raggiungere picchi visti in altre produzioni tripla A.

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A bug’s life

L’aspetto più negativo che ho trovato nel gioco sono i bug: seppur privo di molti bug minori mi son trovato faccia a faccia con un cattivo compartimento QA. Mi son trovato costretto a rincominciare il gioco da capo dopo averne completato una buona metà. Un boss era buggato e dopo un paio di tentativi è semplicemente morto con uno dei sui attacchi dopo la mia morte: questo ha generato un bug che mi faceva combattere contro un ragdoll dall’inizio e che anche se sconfitto non mi sbloccava l’istanza in cui ero. Ho avuto la possibilità di continuare perché il gioco mi spingeva altrove e ho continuato nella storia con la speranza di risolvere il bug per magia, ma al mio ritorno mi sono trovato nuovamente faccia a faccia con il problema. Questo tipo di errori mio parere sono molto gravi non trovo sia accettabile per un gioco della portata di Lords of the Fallen essere messo sul mercato con bug di questo tipo che compromettono l’esperienza ludica, soprattutto quando richiedono di iniziare nuovamente il gioco dopo un lasso di tempo così elevato.

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Chiudere baracca e burattini

Concludendo, è inevitabile paragonarlo al lavoro di From Software. Purtroppo Lords of the Fallen non può reggere il confronto e seppur cerchi di reinventare, non ci azzecca fino in fondo. Aspetti del gioco fondamentali ricordano troppo un imitazione dei Souls e sarebbero potuti essere diversi e più funzionali mentre altri invece sono vincenti, ma sempre a regime ridotto. È un titolo che tutto sommato vale la pena di essere giocato da chi apprezza il genere e da chi ha voglia di una sfida tutto sommato onesta. Spero vengano risolti i bug esistenti, nello specifico quelli che distruggono l’esperienza di gioco e fanno anche ritardare recensioni come questa in maniera considerevole. Se volete dargli una possibilità, potete acquistarlo su Steam per 49,99€. Se quanto scritto sopra non vi è bastato, potete guardare il video di seguito in cui trovate la recensione video del nostro Daniele Fiorentini:

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Rednek - Biografia

C'e' poco da dire, chi non sceglie Charmander come starter chiede arroganza, chi fa l'ingegnere su Guns of Icarus chiede arroganza, i programmatori di Asmandez pretendono che l'arroganza si abbatta su di loro. Non ho detto nulla di me stesso o forse, perche' mi arrogo il diritto di non farlo.

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