Pubblicato il 12/07/17 da Neko Polpo

Darkest Dungeon: The Crimson Court – Blood is Power

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Che Darkest Dungeon sia a mio avviso un capolavoro di game design non è di certo un segreto per chi ci legge, in quanto l’ho spesso nominato sulle pagine di Pixel Flood. Grazie alla sua ispirazione lovecraftiana, al gameplay ben congegnato e al buon utilizzo della generazione casuale dei dungeon da esplorare (i roguelite degni di questo nome sono oramai merce rara), ha conquistato un posto speciale nel mio cuore, tant’è che non solo lo consiglio a chiunque ami Lovecraft, gli RPG a turni o semplicemente a chi cerca nei videogiochi una perenne sfida, ma mi sono azzardato più volte a elevarlo al rango di miglior indie del 2016.

A distanza di più di un anno dalla release, nonostante rimanga un titolo “tosto” per il videogiocatore occasionale, per i veterani è oramai diventato banale riuscire a completare con successo la scalata verso il brutale Darkest Dungeon, il livello finale del gioco. Infatti le meccaniche di ogni nemico sono note da mesi e mesi e, grazie al lavoro della community e di alcuni theorycrafter che conoscono il titolo della Red Hook Studios come le loro tasche, il web è pieno di guide, consigli e stratagemmi per riuscire a sconfiggere gli orrori che si sono impossessati dell’antico maniero in cui il gioco è ambientato.

Il Radiant Update e le mod hanno indubbiamente risolto parte delle problematiche riguardanti l’anzianità di questo meraviglioso titolo, ma tutti si aspettavano dalla casa madre qualcosa di più di una serie di ribilanciamenti e di un nuovo nemico. Beh, che dire: quel “di più” è finalmente arrivato e ha soddisfatto le mie aspettative.

Signore e signori, benvenuti a The Crimson Court: grazie a questo DLC, l’innominabile follia del Darkest Dungeon non infetta più solo l’intelletto, ora è la carne stessa a corrompersi. Vi chiedete quale sia il vettore di tali atrocità? La vostra stessa linfa vitale: il Sangue.

Zanzare giganti nella magione di Pixel Flood? È ora di fare pulizia.

La prima espansione dedicata a questo magnifico titolo introduce parecchio materiale, principalmente nuove meccaniche sia nell’aspetto esplorativo che nella componente manageriale del gioco, fra le quali la più importante è sicuramente l’introduzione di un nuovo scenario che va ad aggiungersi ai 4 già presenti: The Courtyard.

L’ultima aggiunta fra le location non sarà tuttavia disponibile immediatamente, ma diverrà accessibile solo dalla Settimana 3 (ogni esplorazione fa avanzare il tempo di gioco di una settimana, per chi non lo sapesse), quando nella magione del giocatore apparirà un evento che lo inviterà a liberarsi delle pericolose creature che infestano proprio il Courtyard, pena una riduzione della quantità di stress guarita attraverso le varie attività ricreative presenti nel villaggio, minando così le potenzialità di recupero dei nostri prodi avventurieri. Sebbene le penalità possano spingervi ad affrontare la nuova area appena possibile, non fate il mio stesso errore: evitate di dirigervi lì immediatamente. Voglio evitare di spoileravi troppo i contenuti della prima missione di questa espansione, ma posso dirvi che è molto più difficile di quanto sembri.

All’interno del nuovo scenario scoprirete che il gameplay ha subito innumerevoli ritocchi rispetto alle run standard di Darkest Dungeon: le torce non sono necessarie in quanto esiste solo una condizione di luce, sono presenti nuovi Curio (gli oggetti con cui i membri della spedizione possono interagire per ottenere loot e bonus, ma anche venire colti di sorpresa da una trappola inattesa) e, infine, incontrerete tanti nuovi nemici. E qui inizia il vero divertimento.

Oltre ad essere un luogo non indicato a chi soffre di Trifofobia, la nuova area ospita nuove creature disgustose, tutte portatrici della pericolosa Crimson Curse.

Le nuove creature che andremo ad affrontare sono infatti in grado di infettare i personaggi con la piaga, conosciuta come Crimson Curse. Questa apparentemente inguaribile malattia piazzerà un debuff permanente sul vostro eroe, obbligandolo a consumare regolarmente sangue per evitare grosse penalità o addirittura la morte. Potrebbe sembrare semplice trovare del sangue per dissetate i vostri neo-vampiri, ma, purtroppo, la Maledizione Cremisi rende chi infetta non solo assetato di sangue, ma anche di palato fine: la loro sete verrà infatti placata solo attraverso The Blood, un’unità consumabile molto presente nel nuovo scenario, ma piuttosto rara negli altri. Ciò vi obbligherà a frequenti visite al Courtyard per poter mantenere vivi i membri cruciali del vostro party.

Come se ciò non bastasse, dopo la prima quest nella nuova area, tutte le altre location avranno una possibilità di contenere in esse i nuovi terribili nemici, pronti ad infettare altri membri del vostro party con la maledizione… sempre che non siano già stati contagiati dai loro compagni infetti nella magione.
In parole povere: la maggioranza del vostro party, probabilmente, contrarrà la malattia, e dovrete saziare la loro sete, ottenendo in cambio potenti buff (quali danno incrementato, precisione migliorata e altro ancora). Volendo chiudere questa parentesi sulla meccanica più importante della nuova espansione, ci tengo a farvi sapere che è possibile curare la malattia, ma lascio a voi il piacere di scoprire come farlo.

Ah quasi dimenticavo: c’è in giro un bigotto che crede che ogni persona affetta dalla Maledizione vada eliminata ad ogni costo, anche se ciò comporta dare fuoco ad ogni singolo individuo che l’ha contratta. Inutile dirlo, prima o poi ve lo troverete tra i piedi

Ma che simpatico faccino.

L’ultima aggiunta introdotta con questa sanguinaria espansione sono i District, edifici che, una volta costruiti, forniranno bonus anche piuttosto consistenti o a specifiche classi o all’intera magione, ad esempio generando gratuitamente consumabili ogni settimana. È da notare come queste strutture siano costosissime (sia in Gold che in Heirloom) e necessitino inoltre di un raro consumabile denominato Blueprints, per permetterne la costruzione. A mio avviso, questi distretti sono probabilmente stati inseriti per far sì che i giocatori più esperti non finiscano a sedere su un’enorme pila di monete verso la trentesima settimana (come accadeva regolarmente quando una run pre-espansione filava per il verso giusto), introducendo così nuovi elementi per tenere sotto controllo l’economia all’interno della partita.

Concludendo, sono estremamente soddisfatto da The Crimson Court, in quanto è riuscito a fare ciò che al gioco base non riusciva da tempo: mettermi in difficoltà. La bellezza di questo titolo, a mio avviso, sta infatti nell’infinita scalata verso il successo, non nel successo stesso.
Volendo ulteriormente riassumere il mio giudizio finale in poche righe, mi sento in dovere di elogiare per l’ennesima volta sia il lato artistico, sia gli elementi di gameplay introdotti in questa espansione. La cura dedicata dai developer nello sviluppo di The Crimson Court si nota in ogni pixel. Semplicemente da applausi.

Date alla Red Hook i vostri soldi. Se li merita.

The Blood

  • Sangue
  • Tanto Sangue
  • Ancora Sangue

 

  • Non per tutti
  • Difficile

NekoPolpo - Biografia

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